Ordinanza per o stop nei cantieri, in agricoltura e nel florovivaismo, con caldo anomalo o estremo tra le 12.30 e le 16, in condizioni di esposizione prolungata al sole che entrerà in vigore da lunedì 29 luglio.

Stop al lavoro nei cantieri edili, in agricoltura e nel florovivaismo in condizioni di caldo estremo o anomalo, in determinate fasce orarie. Con un’ordinanza regionale che viene firmata domani dalla presidente facente funzioni, Irene Priolo, scatterà in Emilia-Romagna a partire da lunedì 29 luglio il divieto di lavorare in questi settori, in condizioni di esposizione prolungata al sole e svolgendo attività fisica intensa, dalle ore 12.30 alle ore 16, nei giorni e nelle aree in cui le mappe nazionali online del rischio segnalano un livello “ALTO”.
 

La Regione ha ritenuto quindi urgente, nelle more di un accordo tra il partenariato datoriale e sindacale, emanare un provvedimento a tutela della salute e dell’igiene pubblica finalizzato a ridurre l’impatto dello stress termico ambientale sulla salute dei lavoratori impegnati in attività nei settori agricolo e florovivaistico, edile ed affini. Pertanto ha disposto fino al 31 agosto 2024, salvo successivi provvedimenti, il divieto lavorativo in questi settori su tutto il territorio emiliano romagnolo, tra le 12.30 e le 16.00, nei giorni in cui la mappa pubblicata sul sito internet http://www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ indica un livello di rischio “ALTO”. È fatto salvo l’obbligo, da parte dei datori di lavoro, dell’adozione di ogni misura organizzativa idonea e necessaria a salvaguardare i livelli minimi delle prestazioni dei servizi pubblici essenziali.

La mancata osservanza degli obblighi indicati dall’ordinanza comporterà le sanzioni previste per legge (art. 650 c.p.), se il fatto non costituisce più grave reato. L’ordinanza verrà pubblicata sul sito della Regione Emilia-Romagna e sarà trasmessa, per gli adempimenti di legge, ai prefetti e a tutti sindaci dei comuni emiliano-romagnoli, alle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, dei datori di lavoro e delle associazioni di categoria.

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